Amorgos è un’isola dell’arcipelago delle Cicladi ancora sconosciuta ai più, la più ad est di tutte e la più vicina al Dodecaneso. Lontana dagli itinerari turistici più battuti, ci ha colpiti per il suo essere incredibilmente autentica e solitaria, affascinante e tenebrosa. Sarà il sorriso degli abitanti, il silenzio a mezzogiorno nelle stradine bianche baciate dal sole, i mici che fanno le fusa o le scogliere a picco sul mare blu, ma Amorgos ci ha fatti capitolare e sentire a casa… un po’ isolani anche noi.

Vecchi mulini a vento sul promontorio della Chora
COME RAGGIUNGERE AMORGOS
Per raggiungere Amorgos è necessario prendere un traghetto per Katapola da una delle isole vicine servite da aeroporto internazionale. Oltre alla capitale Atene, Mykonos e Santorini sono le due principali candidate per i voli provenienti dall’Italia: noi siamo atterrati a Mykonos per poi salpare dal Porto Nuovo dell’isola con una nave veloce che, in 4 ore circa (mettete in conto i ritardi, sempre!), ci ha condotti a destinazione. Il costo medio è di 60€ a persona (agosto 2021).
Consiglio di prenotare per tempo i biglietti di ogni traghetto, soprattutto in alta stagione, ma in generale qualsiasi mezzo di trasporto voi scegliate per il vostro viaggio nelle isole greche (auto incluse, tenendo bene a mente che spesso non è possibile imbarcarle per portarle su un’altra isola). Un sito utile per monitorare rotte e costi (variabili in base al giorno della settimana e all’orario) è quello di Direct Ferries. Potete acquistare i vostri biglietti con largo anticipo per poi procedere al check-in il giorno prima della partenza o quando richiesto dalla specifica compagnia (vi consiglierei di evitare SeaJets per il pessimo servizio offerto). In tempi di Covid, inoltre, è possibile vi sia fatta richiesta di scaricare e compilare un modulo di autocertificazione da consegnare al personale di bordo al momento dell’imbarco (oltre al Green Pass).
- Katapola
- Le scogliere di Amorgos
COME MUOVERSI AD AMORGOS
La scelta più saggia in un’isola irta come Amorgos è quello di noleggiare un’auto. Potrei dirvi che scooter e quad sono alternative altrettanto valide, ma la verità è che molto dipenderà dal tipo di vacanza che volete fare. Le strade (o meglio dire, la strada che percorre tutta l’isola per il lungo) di notte non sono illuminate se non in prossimità o all’interno di alcuni centri abitati, inoltre sono spesso a strapiombo sul costone roccioso e credo che scegliere un’auto sia la soluzione più sicura e comoda soprattutto se avete intenzione di spostarvi anche di sera e/o senza avere limiti di spazio.
Noi ci siamo affidati ad Asset, che per 50€ al giorno ci ha permesso di noleggiare una Hyundai i10 un po’ vecchiotta e malconcia (ma super performante anche nei tragitti più impervi e scattante in salita). Sull’isola troverete anche altre agenzie di noleggio auto e moto, ma un po’ più costose e nessuna vi darà la possibilità di scegliere un’assicurazione con copertura totale e senza franchigia (solo Asset!). Le auto qui sono tutte a benzina, ça va sans dire, e sull’isola ci sono solo un paio di stazioni di rifornimento (il costo del carburante è piuttosto elevato, ma niente di eccessivo… non scoraggiatevi!).
COSA VEDERE AD AMORGOS
Amorgos per me è sinonimo di blu: un mare incredibile e un cielo stellato da film (qui c’è pochissimo inquinamento luminoso e questo significa anche godere di panorami notturni unici!). Un’isola ventosissima, a tratti poco accomodante, ma bella da togliere il fiato. Non ho dubbi nel dire che attualmente è la mia isola greca preferita, ma so altrettanto bene che non è un posto per tutti: non è fatta per chi cerca vita mondana e vuole far festa, per chi si aspetta lunghissime distese di sabbia bianca o per chi vuole una vacanza “comoda”. Agosto qui non sembra agosto e anche l’alta stagione smette di essere un’idea da far girar la testa: villaggi silenziosi, calette poco battute e taverne intime in cui gustare un’ottima cucina coccolati dalla gentilezza dei padroni di casa.

Vista sulla Baia di Aegiali da Potamos
L’isola, sebbene sia poco verde e prettamente rocciosa, offre tanto dal punto di vista naturalistico e paesaggistico: è ricca di sentieri di trekking che arrivano fino al mare e le principali attrazzioni, oltre agli stessi villaggi, sono rappresentate proprio dalla costa che, puntellata qui e lì da spiagge cristalline, ospita spettacolari chiese e monasteri a picco sull’acqua. La prima impressione una volta arrivati ad Amorgos è che ci sia poco da fare, ma la verità è che non basterebbe una settimana per esplorarla a fondo e quando è ora di ripartire si è assaliti dalla voglia di restarci ancora un po’. Valutate di trascorrere sull’isola almeno 3 o 4 giorni.
I villaggi tradizionali
Ad Amorgos ci sono tre centri principali, rispettivamente da sud a nord: Katapola, una stretta riga di case che ospita il porto, Chora, che come suggerisce il nome è il “capoluogo” al centro dell’isola, e Aegiali, la località balneare principale. In ognuna di queste piccole cittadine si respira un’atmosfera diversa.
Se a Katapola c’è un gran via vai di auto, scooter e turisti causa traghetti, ad Aegiali si fa prettamente vita da spiaggia godendosi in relax i localini che si affacciano sull’omonima baia. Proprio per questo motivo, Aegiali è perfetta per famiglie e per chi cerca un po’ di divertimento o una spiaggia grande e facilmente accessibile.

Chora
Chora, invece, è il classico villaggio tradizionale greco con casine bianche e viuzze strette ricoperte da bouganville… impossibile non innamorarsene perdutamente! Se dovessi scegliere due parole per descriverla, direi che Chora è autentica e raffinata, fortunatamente poco stravolta dal turismo di massa e con una piazza che è il ritratto della più autentica vita cittadina. Imperdibile anche il Kastro veneziano risalente al XIII secolo e il promontorio alle spalle del villaggio con i resti degli antichi mulini a vento: ci si arriva a piedi dal centro in pochi minuti per poi godere di una bellissima vista panoramica (sappiate solo che lassù tira un vento fortissimo!).
Vicino a Chora si trova il Monastero di Hozoviotissa, probabilmente il più peculiare che abbia mai visto: incastonato nella scogliera color ruggine, si staglia con le sue pareti bianco calce lasciandoti a bocca aperta. Il monastero è lungo e stretto ed è raggiungibile salendo a piedi 300 gradini circa; non serve dirvi che ne vale assolutamente la pena. Vi consiglio di andarci al mattino (controllate bene gli orari e i giorni di apertura), parcheggiando nel piccolo spiazzo alle sue pendici, quando c’è ancora pochissima gente e lo si può visitare in solitaria anche all’interno (è necessario indossare gonna o pantaloni lunghi e avere le spalle coperte, sia per gli uomini che per le donne). Qui vi verranno offerti acqua fresca e un bicchierino di rakomelo, un’acquavite locale aromatizzata al miele davvero deliziosa. In alternativa, potete raggiungere il monastero anche a piedi percorrendo un sentiero che parte direttamente dalla Chora.
Amorgos però custodisce tanti altri piccoli villaggi dall’animo speciale, come ad esempio Lagada. Qui è dove abbiamo alloggiato, in uno dei Kaminaki studios con vista mozzafiato sulla Baia di Aegiali. Lagada è una chicca, al pari di Chora, da godersi a piedi su e giù per i suoi vicoli silenziosi con i gatti che fanno capolino da ogni angolo. Qui si respira aria di tranquillità e cose semplici, è bello fare la spesa nelle piccole botteghe ed osservare la vita locale scorrere lenta… niente di più tipicamente greco! Insomma, una cartolina a cielo aperto. Ma non solo: durante il vostro viaggio ad Amorgos non dimenticate di fare un salto anche a Tholaria e Potamos per una vista suggestiva sulla Baia di Aegiali sia di giorno che di notte.

Lagada
Le spiagge da non perdere
Le spiagge di Amorgos sono prettamente rocciose (o comunque di ciottoli), tranne alcune eccezioni. Un falso mito riguardante l’isola è che sono impraticabili o inaccessibili, ma mi sento di dire che non è così visto che sono quasi tutte comodamente raggiungibili in auto. Inizio dicendo che tra le spiagge sabbiose, oltre a quella cittadina di Katapola e alla già nominata spiaggia di Aegiali (che è la più grande), spicca anche la graziosa Kalotaritissa nella zona sud di Kato Mera. Qui il mood è molto rilassato, ci sono le tamerici per chi cerca un po’ di ombra naturale e il fondale è basso. Una caletta riparata, ideale quando il vento è troppo forte, nonché vicinissima alla spiaggia del relitto (Navagio). Kalotaritissa si raggiunge in una quarantina di minuti di macchina da Katapola ed è servita da un piccolo chiosco e da un porticciolo. In generale, la zona di Katapola così come quella più a sud sono puntellate di calette interessanti che meritano di essere esplorate come ad esempio Maltezi e Paradisia Beach.
- Kalotaritissa
- Agios Pavlos
Le spiagge che mi hanno letteralmente stregata, però, sono di ciottoli: una si trova nella zona di Aegiali e una a sud di Katapola. La prima è Agios Pavlos, con fondale cristallino digradante dalle molteplici sfumature azzurre, e la seconda è Mouros Beach, circondata dalla montagna e incredibilmente suggestiva. Mouros è speciale: per raggiungerla si posteggia l’auto a monte, accanto all’omonimo bar/taverna (consigliato!) con vista panoramica, poi si scende lungo una scalinata (sicura e ampia) ricavata nella scogliera fino a raggiungere la spiaggia. Quest’ultima è piuttosto stretta, anche se abbastanza lunga, per cui il mio consiglio è di arrivare ben prima dell’ora di pranzo per aggiudicarsi un buon posto. Il mare è incredibile, trasparente, di un turchese intenso: impossibile non approfittarne per una bella nuotata.
- Mouros: spiaggia di ciottoli
- Prosieguo della spiaggia
Infine c’è Agia Anna, vicinissima alla Chora e al Monastero Hozoviotissa, divenuta celebre grazie al film Le grand bleu di Luc Besson dal titolo alquanto esplicativo. Anche qui troverete un mix di scogliera e ciottoli: la spiaggetta si riempie subito in quanto davvero minuscola, ma per lo stesso motivo si libera in fretta e voi potrete facilmente accaparrarvi un posticino per poi tuffarvi e scrutare dal mare il Moni in tutta la sua imponenza. Ad Agia Anna a colpirvi sarà anche una chiesetta a ridosso del costone roccioso, poetica ed iconica come poche!
Tra tutte le spiagge nominate, solo Mouros Beach e Agia Anna non sono attrezzate mentre nelle altre è possibile noleggiare per la giornata lettini ed ombrellone (o anche solo il lettino, se preferite) a prezzi accessibili. Vi segnalo inoltre la possibilità di recarvi in taxi boat per una manciata di euro in una delle isolette satelliti di Amorgos: Gramvoussa e Nikouria, la prima raggiungibile da Kalotaritissa e la seconda da Agios Pavlos.
Se vi state chiedendo quanto costi posteggiare l’auto in queste località, la risposta è: non si paga niente! Tutti i parcheggi in cui ci siamo imbattuti sull’isola erano gratuti (e così anche a Paros e Tinos).
DOVE MANGIARE AD AMORGOS
Inutile dire che in Grecia si mangia (quasi) ovunque benissimo e di gusto, ma da brava foodie ci tengo a segnalarvi le migliori taverne sull’isola e i piatti tradizionali da non perdere. Consiglio anzitutto di provare i formaggi locali, come il kopanisti, ma ache il patatato, una sorta di stufato di carne di capretto/capra con patate.
A Lagada, da Loudaros, abbiamo mangiato il miglior souvlaki di pollo di sempre (il dressing al limone è incredibile!), ma non posso non consigliarvi anche la saporitissima gemistà, piatto tradizionale greco composto da peperoni e/o pomodori ripieni di riso ed aromatiche e poi cotti al forno. Prezzi ottimi, gestione familiare e location suggestiva, in una piccola terrazza con pergolato ricoperto da bouganville dove gli anziani locali vengono a chiacchierare, giocare a carte e bere un bicchiere.
A Tholaria abbiamo vissuto un’esperienza singolare da O Choreftis, dove il proprietario ci ha invitati in cucina a scegliere i nostri piatti tra le proposte del giorno preparate dalle anziane padrone di casa. Il menu, difatti, era solo in greco ed appuntato a penna su un taccuino… come una volta. Impossibile non restare ammaliati da questa atmosfera tipicamente casalinga! Entusiasmo confermato anche al momento dell’assaggio: sia i kolokithokeftedes (polpette con feta, zucchine, menta e aneto) che i lachanodolmades (involtini di verza ripieni di riso e carne macinata serviti con salsa al limone) erano ottimi! Anche qui, prezzi contenuti e servizio spartano e conviviale.
- Villaggio di Tholaria
- O Choreftis
- Ottimo Saganaki da Mouros Tavern
Per uno snack veloce, invece, fate una capatina al forno Φουρνος di Katapola: qui troverete una vasta selezione tra dolce e salato di prodotti tipici preparati a mano. Tutti i rustici ripieni di formaggio meritano di essere assaggiati, così come la sfogliata intrecciata con patate!
LE CICLADI CHE NON TI ASPETTI
Se con questo articolo non vi ho convinti a visitare Amorgos, non so cosa o chi possa riuscire nell’intento! Quest’isola ci ha sorpresi superando ogni aspettativa, ci ha accolti con semplicità e ci ha abbracciati con i suoi paesaggi mozzafiato. Scegliere di venire qui è uno dei regali più azzeccati che potrete farvi, soprattutto se come noi non rinunciate alle vacanze al mare in estate ma non volete patire la calca dell’alta stagione. Amorgos è una gemma e mi auguro resti tale, così autentica e vera, distante dall’immaginario cicladico comune eppure iconica e pittoresca come poche. Buon viaggio!
- Il nostro alloggio ad Amorgos: Kaminaki Studios
- Vista dal nostro studio sulla Baia di Aegiali al tramonto
Foto e copyright: Sara Guida, 2021.
Bellissimo luogo che non conoscevo. Ammetto di essermi soffermata solo sulle famose santorini e mykonos, o sulla terra fema Atene. Mi hai fatto scoprire una nuova idea per viaggi futuri! Amo sempre più le mete poco affollate e scoprire le specialità del luogo!
Autore
Grazie, Elisabetta! Questo tuo commento mi rende molto felice ☺. Sono contenta tu abbia scoperto così un piccolo angolo di autentica Grecia! 💕